Il Realismo nella Finzione

Giocare in modo estremo e leale

La critica videoludica è tutta concorde nell'affermare che i videogiochi per pc degli ultimi anni sono diventati più facili, più brevi, meno longevi. Anch'io condivido questa opinione ed è per questo motivo che il mio interesse è sempre rivolto ai titoli meno recenti che sono più appaganti alla lunga distanza. Certo, non è giusto generalizzare, di giochi difficili e impegnativi ne esistono anche oggi così come anche in passato esistevano giochi facili e poco interessanti. Ma è un dato di fatto che in generale una volta le produzioni fossero più originali, innovative, e che i programmatori fossero più propensi a rischiare nella creazione di titoli commercialmente poco remunerativi. Quest'ultimo aspetto è ciò che ha portato alla situazione odierna, ma i gioielli del passato sono ancora vivi e la dimostrazione sta anche nel costante proliferare di progetti creati dagli appassionati che si sbizzariscono in restyling grafici, total conversion e modifiche al gameplay non ultime quelle che incrementano la difficoltà.

Questa premessa era necessaria per spiegare la mia visione di come si dovrebbe giocare per ottenere il massimo del divertimento e della sfida. A mio parere quattro sono i punti cardine per ottenere questo risultato:

  1. Selezionare il livello di difficoltà più alto
  2. Salvare spesso i progressi di gioco
  3. Caricare un salvataggio solo se non c'è alternativa
  4. Non utilizzare trucchi, soluzioni, guide

L'ultimo punto è sempre imprescindibile. Il vero giocatore non bara e affronta l'avventura senza ricorrere a cheats e senza seguire i walkthrough pubblicati sui vari siti o da altri giocatori. Anzi è più facile che dall'esperienza di gioco nasca una nuova guida più vissuta, più personale.

Gli altri tre punti variano in base alla categoria e al gioco stesso. Non sempre si può selezionare il livello di difficoltà. Ci sono titoli che non prevedono livelli di difficoltà, altri che ne hanno più di uno da affrontare in sequenza (vedi Titan Quest), altri che sono così difficili per cui anche il più facile risulta già una sfida piuttosto impegnativa (vedi System Shock 2), altri che possiedono varie difficoltà elevate una delle quali quasi impossibile al punto da non permettere più caricamenti alla morte del personaggio. Esistono mod come il Full Combat Rebalance per The Witcher che incrementano la sfida modificando tutte le regole di combattimento o creazioni di nuove regole da seguire per consentire al giocatore di avere nuovi obiettivi da conseguire come le Official Ghost Rules per Thief e Thief II.

Il secondo e il terzo punto vanno a braccetto e rappresentano il vero realismo che si può ottenere da un gioco, soprattutto da quelli di ruolo. Salvare spesso e in almeno tre slot è necessario per non incorrere in salvataggi corrotti per problemi di malfunzionamento seguendo la regola di salvare nello slot 1, poi nel 2, poi nel 3, poi di nuovo nello slot 1 e così via. Ciò che però è più importante è il caricamento degli stessi. Quando caricare? La risposta varia anche qui in base al gioco. Per alcuni oserei dire solo al riavvio dopo una precedente uscita. Per esempio in Planescape: Torment il protagonista è immortale nel senso che anche quando rimane senza vita il gioco prosegue comunque facendolo rinascere in uno dei luoghi previsti dalla storia. Anche in System Shock 2 ci sono dei punti di rigenerazione a patto di avere crediti sufficienti. Ovviamente non sono tutti così. In genere quando il protagonista muore è necessario caricare un salvataggio precedente e qui si possono avere varie strade. La mia esperienza con il primo Tomb Raider mi ha fatto capire che il modo migliore sarebbe stato giocarlo iniziando un livello e proseguendo sino alla fine dello stesso e nel caso di morte rifarlo dall'inizio. La difficoltà è molto alta, soprattutto in alcuni punti, e quindi ciò può sembrare quasi un atteggiamento masochista. Ancora di più se non si vuole utilizzare nessun kit medico. Il compromesso può essere curare le ferite finché si può e caricare l'ultimo salvataggio quando si muore. In un gioco strategico/gestionale secondo me si deve proseguire sino alla fine e nel caso di sconfitta rifare lo scensario dall'inizio. In un gioco di ruolo vero come ad esempio Fallout 2, The Witcher, Planescape: Torment è giusto proseguire fino alla conclusione accettando tutte le scelte che vengono fatte seguendo il concetto che nella vita reale non si può tornare indietro, che ognuno è artefice del proprio destino, che non si può piangere sul latte versato e che chi è artefice del proprio mal pianga se stesso.

Io non mi arrogo il diritto di dire che questo è il metodo giusto per giocare, il divertimento è una questione molto personale. Posso però affermare che con questa modalità io sono riuscito ad ottenere molta più soddisfazione ed ho apprezzato molto di più gli imprevisti che possono nascere quando ci si trova senza soldi, senza pozioni di cura, senza munizioni, ecc.

Buon gioco a tutti!